Il tempo del sogno che si avvera....
Un viaggio indimenticabile e la scoperta di una terra
aspra e generosa.
Il mio mondo di OZ, raccontato con gli occhi del cuore.

martedì 1 giugno 2010

Kununurra – Katherine Gorge

Oggi si riparte. Salutiamo il Western Australia ed entriamo nel Northern Territory. Cambia anche il fuso orario, e aggiungiamo 90 minuti al nostro tempo.
Il paesaggio non offre grandi attrattive, i grandi boab che ci hanno accompagnati negli ultimi giorni e divertiti con le diverse forme panciute che mostrano diventano poco per volta sempre più rari, e lasciano il campo ad ampie zone di pascolo e boscaglia.
La zona del Victoria River costituita da una bella formazione rocciosa bassa, è attraversata dal fiume che rende fertile la pianura verdeggiante e fa parte di un vasto parco a confine fra le terre tropicali e quelle semiaride.

Katherine Gorge è un piccolo gioiello, il fiume scorre placido fra ampie gole alte fino a 100 metri in uno scenario di rive fangose e foresta tropicale dove davvero non si stenta ad immaginare coccodrilli e serpenti in agguato; sugli alberi i pipistrelli attendono l’imbrunire e cominciano a dispiegare le grosse ali…. devo ammettere che camminando sul bordo del fiume un po’ di ansia l’ho avuta.
Freddy invece continua a camminare scalzo e tranquillo come sempre.

La perla della giornata è l’incontro con i numerosi canguri e wallaby che vivono nel Nitmiluk Park dove ci accampiamo per la notte.
Non hanno paura di noi, e restano ad osservarci mentre attraversiamo il prato dove mangiano l’erba verde saltellando via un poco solo se ci avviciniamo troppo.

All’ora della colazione un paio di piccoli wallaby si aggirano intorno al camper ed io provo ad offrire loro dei corn flakes porgendoglieli dalla mano. E’ fatta! Vincendo la diffidenza uno dei due viene a mangiare dalle mani mie e di Mario e poi segue con interesse tutti i miei spostamenti. Quando gli porgo una piccola mela mi si aggrappa alle mani con le zampette anteriori stringendomi forte per riuscire a mordere il frutto.
A questo punto anche l’altro, che si era tenuto sempre ad una certa distanza mi si avvicina e attende che torni con un’altra mela per lui.
E così tutti fanno colazione!

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